Smart working: diamogli una definizione
In questo periodo di coronavirus si discute molto di “smart working”, noi ne parleremo contestualizzando l’esempio per l’amministratore di condominio.
In italiano lo smart working, da non confondere con il telelavoro che rappresenta un’altra modalità di gestione del rapporto lavorativo, si traduce in “lavoro intelligente” ed è una specifica filosofia basata sull’attribuzione della responsabilità da parte del datore di lavoro verso i propri dipendenti e collaboratori, per concedere loro flessibilità, elasticità ed autonomia sulle modalità di svolgimento del proprio lavoro, sugli orari, sull’autonoma organizzazione degli spazi, così come degli strumenti da utilizzare, per conseguire e favorire, così, la crescita dell’attività ed i risultati prefissati, ripensando e riprogettando, in modo intelligente le modalità operative attraverso le quali si svolge l’attività lavorativa.
Lo smart working dell’amministratore condominiale
Quindi, con il limite agli spostamenti, la tutela delle distanze minime interpersonali e tutte le ulteriori limitazioni, giustamente imposte, quali sono le considerazioni, quali le sfide e le problematiche in merito all’improvvisa adozione dello strumento dello smart working nello studio dell’amministratore strutturato e con collaboratori?
Chi si occupa di condominio sa bene che esso è un ente che richiede continue prestazioni, con conseguente necessità da parte del suo amministratore di garantire le costanti erogazioni di servizi e manutenzioni anche – e soprattutto – in tempi di pandemia.
Cominciamo col precisare una certezza, tutto si può affrontare superare e vincere solo se al centro vi è soddisfazione e partecipazione del proprio lavoro, ma pensare di improvvisarsi smart worker risulterebbe all’altezza delle aspettative?
Quando la sera chiudiamo i nostri studi, tardi o presto che sia, e ci dedichiamo ad altri aspetti della nostra vita, questo ci consente di staccare dalle vicissitudini, dalle preoccupazioni del lavoro, ma soprattutto da quell’aspetto causato dal fenomeno della “connessione continua”, senza uno stop e caratterizzato da flussi di informazioni ininterrotti ai quali si rischia di sentirsi obbligati a dare immediato riscontro.
Da dove cominciare guardando al post coronavirus
Invece che dichiararsi evoluti vantandosi solo oggi di invocare modelli organizzativi roboanti di smart working per amministratori di condominio iniziamo ad essere davvero “smart” dotandoci di sistemi informatici evoluti ed adeguati, direttamente accessibili in cloud salvaguardando nel contempo l’integrità dei dati, valutiamo di adottare ed offrire agli amministrati soluzioni alternative al pagamento in contanti – prassi quanto mai ancora abusata – adottiamo un cambio di paradigma nella visione d’impresa introducendo un buon software che governi proficuamente i contatti, le informazioni sui clienti, le telefonate e gli interventi di manutenzione con i fornitori, migliorando così la soddisfazione e fidelizzazione dei clienti.
Tutto ciò servirà a farci trovare adeguati alle nuove esigenze ed al cambio di abitudini sia sociali che professionali, conseguenti all’eredità post coronavirus che ci costringerà a vivere “contactless”.
Noi di Amministrazioni Petrucci siamo già in grado di offrire soluzioni tecnologiche all’avanguardia.