Abbiamo una vecchia caldaia funzionante ed in regola con i controlli, l’amministratore di condominio può obbligarci a cambiarla con una caldaia più moderna a condensazione?
La legge non obbliga nessuno a cambiare la vecchia caldaia a norma ed in regola con i controlli con una caldaia a condensazione. La legge obbliga in caso di guasto che richiede la sostituzione della caldaia a sostituirla con una caldaia a condensazione.
L’eventuale necessità di sostituire la caldaia rientra in un lavoro di manutenzione straordinaria ed è deliberato con il voto della maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno la metà del valore dell’edificio (500 millesimi).
Ove si sia in presenza di un intervento finalizzato al contenimento del consumo energetico (con attestato di prestazione energetica o una diagnosi energetica) vale l’articolo 26 della legge 10/1991, che prevede un quorum pari alla maggioranza dei presenti e almeno 333 millesimi (un terzo del valore dell’edificio).
In ogni caso vale la pena di ricordare che le moderne caldaie a condensazione hanno un’efficienza energetica migliore del 10% rispetto alle caldaie tradizionali e portano fino ad un risparmio del 40% in bolletta. Non dimentichiamo neppure che abbiamo a disposizione un incentivo fiscale del 65% sull’intero costo della caldaia.
Alcuni suggerimenti da Abbassalebollette. La caldaia a condensazione si presta benissimo ad operare con impianti di riscaldamento dotati di ampie superfici radianti, quindi pavimenti e pareti radianti, che hanno temperature dell’acqua di mandata a 40/45°C e temperature dell’acqua di ritorno a 30/35 °C. Tuttavia, anche gli impianti di riscaldamento tradizionali possono essere usati, nei periodi di freddo meno rigido, con temperature di esercizio più basse, visto che solitamente i radiatori vengono sovradimensionati rispetto alle effettive necessità. Il risparmio sui consumi di gas è comunque elevato anche con termosifoni tradizionali, soprattutto in presenza di valvole termostatiche.