23 Settembre 2018

Condominio, raccolta differenziata e multe

Condominio: raccolta differenziata e multe quando qualcuno decide di fare il furbo.

I regolamenti comunali possono prevedere multe salate per chi, per sbaglio o di proposito, non rispetta le regole stabilite per la raccolta differenziata dei rifiuti. Le multe diventano però “collettive” se a commettere l’illecito, nel violare le disposizioni sulla raccolta differenziata porta a porta, è un solo condomino non identificabile.

Qualora non sia possibile individuare il trasgressore, gli agenti accertatori rilevano la multa e addebitano la sanzione all’intero condominio. E’ poi onere dell’amministratore prendere gli opportuni provvedimenti.

A pagare le colpe di uno possono quindi essere più persone innocenti, le quali magari hanno, invece, sempre rispettato i propri doveri civici.

Questo modo di agire è ingiusto , ma è l’unico possibile qualora la violazione delle regole sulla raccolta differenziata non siano riconducibili con certezza ad un individuo o utenza specifici. Nonostante, infatti, i contenitori possano essere contrassegnati da un codice identificativo, non è detto che un terzo o un altro condomino, per errore o volutamente, getti la propria spazzatura nel contenitore altrui, o fuori dagli appositi spazi o, ancora, con sacchetti diversi da quelli consentiti.

Condominio: come suddividere l’importo della multa

Sacchetto di spazzatura non conforme

Sacchetto di spazzatura non conforme

Una volta che il condominio sia raggiunto da un verbale di multa, essendo tutti i condomini responsabili in solido, l’amministratore deve provvedere alla divisione dell’importo in base ai millesimi di proprietà oppure secondo altri criteri stabiliti dal regolamento condominiale o deliberati appositamente dall’assemblea per la ripartizione delle sanzioni amministrative.

Ma esiste un modo per prevenire situazioni così spiacevoli e verificare che i condomini rispettino le regole sulla raccolta differenziata? È possibile controllare la spazzatura dei condomini?

Ricordiamo che all’assemblea condominiale, in generale, non è riconosciuto alcun potere di farsi giustizia da sé, addebitando spese e persone che, sulla base della valutazione della maggioranza, siano incappate in responsabilità. Tale spesa va provvisoriamente ripartita secondo gli ordinari criteri tra tutti i condomini, fermo restando il diritto di costoro di agire, singolarmente o per mezzo dell’amministratore, contro il condomino da essi ritenuto effettivamente obbligato, per ottenere da lui il rimborso di quanto indebitamente anticipato.

Condominio: Controllare il contenuto dei sacchi della spazzatura

Controllare i rifiuti dei singoli condomini è illecito poiché lesivo della privacy. Nei rifiuti finiscono, infatti, effetti personali che possono rivelare anche dati sensibili delle persone (corrispondenza, fatture, estratti conto bancari, farmaci, prescrizioni mediche, ecc.).

Soltanto gli agenti accertatori possono “ispezionare la spazzatura” ma nei soli casi in cui il soggetto che abbia conferito i rifiuti con modalità difformi da quelle consentite non sia in altro modo identificabile. Secondo il Garante per la Privacy, risulterebbe invasiva la pratica di ispezioni generalizzate da parte del personale incaricato (agenti di polizia municipale; dipendenti di aziende municipalizzate), del contenuto dei sacchetti al fine di trovare elementi informativi in grado di identificare, presuntivamente, il conferente.

Qualora siano utilizzati sacchetti dotati di microchip, di codici a barre o, eventualmente, di RFID, non è quindi necessario procedere ad ispezioni al fine di individuare il conferente. La modalità di accertamento descritta può poi rivelarsi lesiva di situazioni giuridicamente tutelate come la libertà e la segretezza della corrispondenza lasciata nei rifiuti.

L’attività di ispezione non costituisce, peraltro, strumento di per sé risolutivo per accertare l’identità del soggetto produttore, dal momento che non sempre risulta agevole provare che il medesimo sacchetto, avente un contenuto difforme da quello per il quale il sacchetto è utilizzabile, provenga proprio dalla persona individuata mediante una ricerca degli elementi contenuti in esso.

Condominio: installare telecamere per supervisionare il deposito della spazzatura

Uno strumento di controllo dei condomini per verificare che siano rispettate le regole sulla raccolta differenziata dei rifiuti è costituito dalla telecamere di videosorveglianza, installate sulle parti comuni destinate al posizionamento dei bidoni e alla raccolta porta a porta.

Videosorveglianza installata per controllare le parti comuni

Nel caso in cui il sistema di videosorveglianza sia installato dal condominio per controllare le aree comuni, devono essere adottate tutte le misure e le precauzioni previste dal Codice della privacy e dal provvedimento generale del Garante in tema di videosorveglianza.

Tra gli obblighi che valgono anche in ambito condominiale vi è quello di segnalare le telecamere con appositi cartelli, eventualmente avvalendosi del modello predisposto dal Garante.

Videosorveglianza: come conservare le registrazioni

Le registrazioni possono essere conservate per un periodo limitato tendenzialmente non superiore alle 24-48 ore. Per tempi di conservazione superiori ai sette giorni è comunque necessario presentare una verifica preliminare al Garante per la Privacy.

Le telecamere devono riprendere solo le aree comuni da controllare (accessi, garage…), possibilmente evitando la ripresa di luoghi circostanti e di particolari che non risultino rilevanti (strade, edifici, esercizi commerciali ecc.).

I dati raccolti (riprese, immagini) devono essere protetti con idonee e preventive misure di sicurezza che ne consentano l’accesso alle sole persone autorizzate (titolare, responsabile o incaricato del trattamento).

L’assemblea condominiale potrebbe quindi deliberare l’installazione di telecamere di videosorveglianza se queste possono rivelarsi utili per scovare i trasgressori. Ovviamente si tratta di uno strumento opportuno quando le violazioni sono reiterate e le sanzioni elevate.