10 Marzo 2018

Condominio minimo: detrazioni per ristrutturazione

Condominio minimo: detrazioni per ristrutturazione

Come ci regoliamo in un condominio minimo per ottenere le detrazioni per ristrutturazione?

Condominio minimo: vediamo cos’è in sintesi

Il condominio cosiddetto “minimo” è quello composto da soli due proprietari. Nella prassi, tuttavia, il concetto viene applicato anche a quegli immobili con un numero di proprietari inferiore a otto.
Oltre otto proprietari, infatti, il codice civile prevede l’obbligo di nomina di un amministratore. Sotto tale limite, invece, non vi è alcun obbligo di avere un amministratore, ma semplicemente una facoltà.
 

Ristrutturazioni eseguite in un condominio minimo

La corretta procedura da seguire per ottenere la detrazione per i lavori su parti comuni nel condominio senza amministratore è stata illustrata dall’Agenzia delle entrate nella circolare 3/2016, ed è riportata nelle istruzioni alla compilazione dei modelli di dichiarazione al punto 1.7. Secondo quanto indicato, dunque, è necessario che venga effettuato un unico bonifico da parte di un condomino incaricato e che poi i vari proprietari inseriscano nei propri modelli di dichiarazione le spese sostenute pro quota, utilizzando il codice fiscale del condomino che ha effettuato il relativo bonifico. Altre possibilità non sono previste.
 

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Qualora non sia stato ancora richiesto il codice fiscale del condominio?

Nel presupposto che il pagamento sia stato effettuato mediante bonifico bancario/postale si può ritenere che non sia necessario acquisire il codice fiscale del condominio nelle ipotesi in cui i condomini, non avendo l’obbligo di nominare un amministratore, non vi abbiano provveduto. In assenza del codice fiscale del condominio, i contribuenti, per beneficiare della detrazione per gli interventi edilizi e per gli interventi di riqualificazione energetica realizzati su parti comuni di un condominio minimo, per la quota di spettanza, possono inserire nei modelli di dichiarazione le spese sostenute utilizzando il codice fiscale del condòmino che ha effettuato il relativo bonifico. il contribuente sarà tenuto, in sede di controllo, a dimostrare che gli interventi sono stati effettuati su parti comuni dell’edificio, e, se si avvale dell’assistenza fiscale, è tenuto ad esibire ai CAF o agli intermediari abilitati, oltre alla documentazione richiesta per comprovare il diritto alla agevolazione, un’ autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari facenti parte del condominio.

In estrema sintesi un condomino deve farsi carico di erogare con il suo codice fiscale tutta la somma per la ristrutturazione e poi gli altri condomini utilizzeranno il codice fiscale del condomino per indicare le detrazioni.